Chi siamo
L’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti ONLUS
Fu fondata a Genova il 26 ottobre 1920 con il nome di Unione Italiana dei Ciechi da alcuni militari che persero la vista durante il primo conflitto mondiale, tra cui Aurelio Nicolodi che ne divenne il primo presidente.
Attraverso i suoi rappresentanti e molti soci volontari, l’UICI ha condotto numerose lotte politiche e sociali, grazie alle quali i ciechi e gli ipovedenti si vedono riconosciuti diritti fondamentali quali il diritto allo studio nella scuola comune, il diritto al lavoro, il diritto a ricevere un’indennità che varia a seconda del visus della persona con disabilità visiva.
Negli anni, l’UICI ha sviluppato una serie di servizi per far fronte alle necessità di ciechi e ipovedenti in rapporto alla società in continua evoluzione.
Nel 2007 il suo nome originario è cambiato in quello attuale nonostante l’associazione si occupasse ormai da qualche decennio delle problematiche degli ipovedenti.
L’intento dell’UICI è di fornire un supporto locale di qualità ai propri soci, grazie ad una rete costituita dalle sezioni provinciali. L’insieme delle sezioni provinciali presenti in una regione costituisce il Consiglio Regionale, mentre l’insieme dei consigli regionali costituisce il Consiglio Nazionale. A sua volta, il Consiglio Nazionale fa capo alla Direzione Nazionale che ha sede a Roma.
Per il raggiungimento dei suoi fini l’UICI ha creato strumenti operativi per sopperire alla mancanza di adeguati servizi sociali dello Stato Italiano e degli altri enti pubblici. In particolare vanno ricordati il Centro Nazionale del Libro Parlato, il Centro Nazionale Tiflotecnico, l’I.Ri.Fo.R. (Istituto per la Ricerca, la Formazione e la Riabilitazione), il Centro Studi e Riabilitazione Le Torri di Tirrenia, l’U.N.I.Vo.C. (Unione Nazionale Italiana Volontari pro Ciechi) e l’A.L.A. (Agenzia Per La Promozione Del Lavoro Dei Ciechi).
L’Unione ha anche istituito la Sezione Italiana della Agenzia Internazionale per la Prevenzione della Cecità.
Il supporto locale ai soci consiste in attività ordinarie che riguardano essenzialmente pratiche per l’accertamento della disabilità e la conseguente concessione di indennità, consulenza tiflotecnica, integrazione scolastica in tutte le fasi e collocamento obbligatorio.
Pur essendo ogni sezione provinciale parte di un sistema che detta strategie e metodi di lavoro, non tutte operano allo stesso modo e con gli stessi risultati. Il successo o l’insuccesso del lavoro di una sezione provinciale e della sua vicinanza e disponibilità verso i soci dipende essenzialmente da:
- Disponibilità di volontari (vedenti o non vedenti),
- Disponibilità di risorse materiali e finanziarie,
- Impegno e preparazione professionale dei dipendenti,
- Atteggiamento della società locale verso le persone con disabilità visiva.